LUNEDI’ 23 APRILE A VENEZIA SI SVELERÀ L’ADRIATICA IONICA RACE

LA NUOVA CORSA A TAPPE IDEATA DALL’EX IRIDATO ARGENTIN È IN PROGRAMMA DAL 20 AL 24 GIUGNO.

SARÀ PRESENTATA A PALAZZO BALBI, SEDE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE VENETO. PARTENZA DALLA CICLABILE DEL PIAVE E ARRIVO A TRIESTE: CINQUE GIORNI DI GRANDE SPETTACOLO

Venezia

Saranno cinque giorni di grande spettacolo quelli che offrirà l’Adriatica Ionica Race 2018 la gara ciclistica di categoria 2.1 in programma da mercoledì 20 a domenica 24 giugno. Cinque tappe italiane, disegnate tra Veneto e Friuli- Venezia Giulia, per il debutto di una corsa organizzata nel segno dell’innovazione. Nata da un’idea dell’ex iridato Moreno Argentin, con l’aiuto di Marco Ferro di Quanto Basta (la società di consulenza aziendale per la Pianificazione Strategica) e grazie al patrocinio del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) Euregio “Senza Confini” presieduto da Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, con Debora Serracchiani per la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Peter Kaiser per il Land Carinzia, la prima edizione dell’Adriatica Ionica Race si presenta già come la più importante novità nel calendario Europe Tour dell’Unione Ciclistica Internazionale.

Saranno le strade della ciclabile del Piave, nel Centenario della prima Guerra Mondiale, ad ospitare la Grande Partenza di mercoledì 20 giugno. Il vincitore finale sarà, invece, incoronato domenica 24 giugno nella cornice suggestiva di Trieste. Nel mezzo, un percorso completo, esigente ma non esasperato, secondo i criteri del ciclismo moderno. Tutti i dettagli sulle tappe saranno resi noti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’Adriatica Ionica Race 2018, che si terrà lunedì 23 aprile, alle ore 11, a Venezia, presso Palazzo Balbi, sede della giunta della Regione Veneto. Il format innovativo, che unisce il mare alle Alpi, ha già riscosso l’apprezzamento di numerose squadre World Tour, intenzionate anche ad affinare la preparazione in vista del Tour de France (7-29 luglio).

L’Adriatica Ionica Race 2018 non intende solo esaltare le bellezze e le eccellenze di terre tra le più ciclistiche d’Italia, ma vuole essere il primo colpo di pedale di un progetto ambizioso che affonda le radici nella storia e si fa portatore di valori fondamentali: dialogo, conoscenza, unione. L’obiettivo è quello di creare una corsa a tappe itinerante che superi i confini italiani e, nell’arco di cinque anni, si spinga fino ad Atene, in Grecia, la culla della cultura classica, passando attraverso Austria, Croazia, Montenegro, Bosnia, Macedonia e Albania. Da qui il nome evocativo di Adriatica Ionica Race, una “bridge race”, un ponte verso Est tra culture e genti che ripercorre in bici le antiche rotte della Serenissima e trasforma in rettilinei e traguardi i muri che troppo spesso nell’ultimo secolo hanno diviso queste regioni.

“Il progetto è nato nel novembre del 2016 – ha spiegato Moreno Argentin, campione del mondo a Colorado Springs 1986, vincitore di un Fiandre, un Giro di Lombardia e quattro Liegi-Bastogne-Liegi – ci stiamo lavorando da oltre un anno con un gruppo di persone competenti che si occupa di tutti gli aspetti, dalla logistica alla segreteria”. “Il ciclismo negli ultimi anni è cambiato molto e anche l’organizzazione delle gare deve essere all’altezza – ha concluso l’ex iridato – . Il nostro obiettivo è dare vita a un format originale, che parta dall’Italia ma che abbia respiro internazionale, che sappia interpretare le esigenze di squadre, atleti, aziende e realtà locali. Insieme al contenuto agonistico, esaltato da percorsi vari e impegnativi, intendiamo dare risalto a valori del ciclismo in cui crediamo: l’unione dei popoli e la mobilità lenta come scoperta dei territori e delle loro specificità”.

Alla presentazione, oltre a Moreno Argentin, parteciperanno, tra gli altri, anche Gianluca Forcolin, Vice Presidente della Regione Veneto, i sindaci dei Comuni che ospitano la partenza e l’arrivo delle tappe e tre iridati: Maurizio Fondriest, a Renaix nel 1988, Gianni Bugno, a Stoccarda 1991 e Benidorm 1992 e Alessandro Ballan, a Varese 2008.

Francesco Coppola