Badoere di Morgano (Treviso)
“Questo appuntamento rappresenta la storia del ciclismo. E’ una bella iniziativa nata in un’area geografica che con il nostro sport ha un legame speciale e che lancia messaggi importanti per la sua crescita”. A sottolinearlo è stato oggi il consigliere della Federazione Ciclistica Italiana, Bruno Battistella, in apertura della cerimonia delle premiazioni della 25^ edizione del Premio Rotonda di Badoere svoltasi nell’Aula Magna delle Scuole Elementari “Guglielmo Marconi” di Badoere di Morgano. Un cerimonia molto bella e sentita, seguita dal pubblico delle grandi occasioni, che dal lontano 1991 intende gratificare quanti operano a 360 gradi per la promozione dello sport del pedale. Battistella, dopo aver portato il saluto della Federazione e del Presidente Renato Di Rocco, ha rivolto i ringraziamenti nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Morgano, guidata da Daniele Rostirolla, che “con continuità e semplicità anima la manifestazione. Un modo di operare il loro che continua a rappresentare un importante punto di riferimento. Gli ingredienti ci sono tutti e sono buoni per il futuro”.
A porgere il benvenuto agli ospiti sono stati lo stesso Rostirolla e il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero che hanno sottolineato come il ciclismo sia uno sport che esprime valori. “Quello raggiunto quest’anno è un traguardo storico – ha precisato il primo cittadino di Morgano – . Ne sono onorato come sindaco e desidero ringraziare i sodalizi che ci affiancano nell’organizzazione che sono il Gs, il Gc Amatori, la Ssd Badoere e l’Uct Montebelluna”. Prima di dare inizio alla cerimonia delle premiazioni sono intervenuti il presidente del gruppo operativo, Gianni Zanatta (ha tracciato una breve storia del Premio che ebbe come padrino il Ct Alfredo Martini) e il componente del Coni Veneto, Giovanni Ottoni. “Ho visto il Premio Rotonda di Badoere in questi anni nascere e crescere – ha raccontato il rappresentante del Comitato Olimpico Nazionale Italiano – e che è vissuto grazie ad un gruppo di società che supera gli egoismi mettendosi insieme e trasmettere la passione ai giovani e al territorio”.
Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Federciclismo del Veneto, Igino Michieletto, il collega dell’Alto Adige/Sudtirol, Antonio Lazzarotto, il vice del Comitato Veneto, Ivano Corbanese, il responsabile nazionale della Struttura Cicloturistica Amatoriale, Renzo Pizzolato, i responsabili delle Commissioni Regionali Tecnica, Mario Penariol e dei Giudici di Gara, Sandro Checchin che era affiancato da Antonella d’Incà e Cinzia Bolzan, nonché l’ex presidente della Fci e del Crv, Raffaele Carlesso quindi Vittorino Gasparetto e Italo Bevilacqua.
A ricevere per primo il riconoscimento, quello destinato ai tecnici del Triveneto, è stato il trentino Claudio Caldonazzi, del Club Ciclistico Forti e Veloci di Trento. A consegnarlo è stato Bruno Battistella. Un successo quello di Caldonazzi costruito grazie alla formazione dei giovani corridori. Ad evidenziarlo l’ottimo lavoro svolto nel 2018 anche con gli allievi dove si sono piazzati ai vertici delle classifiche nazionali. “Provo una immensa soddisfazione – ha sottolineato il tecnico – perché abbiamo gareggiato in sette regioni italiane e in tutte abbiamo vinto. Desidero dedicare questo riconoscimento a due grandi miei maestri quali sono stati Remigio Zanatta e Cipriano Chemello che mi hanno trasmesso la passione e che ora sono in grado di passarla a i nostri ragazzi”.
E’ toccato poi al giornalista e scrittore Marco Pastonesi ricevere il premio “Giornalismo Sportivo” dedicato alla Memoria dell’ex consigliere federale, Adriano Morelli. A consegnarlo è stato Antonio Lazzarotto che ha tenuto a precisare: “Quando si parla di Adriano Morelli mi si apre il cuore. Un amico e un poeta che ha dato tanto. Un poeta come quello che sta per riceverlo, Marco Pastonesi”. “Le poesie del ciclismo sono di quelli che le fanno – ha precisato lo scrittore ligure – e mi riferisco in modo particolare ad un Giro della Campania del passato che ebbe tra i protagonisti il mitico Dino Zandegù e che sulla Gerola fu l’ultimo a transitare. A galvanizzarlo in quei momenti di difficoltà fu la presenza ai bordi della strada dell’unico spettatore rimasto che all’apparenza sembrava un prete o un seminarista e al quale chiese una spinta prolungata altrimenti avrebbe bestemmiato”. “Mi vanto far conoscere gli ultimi – ha concluso l’ex ciclista e giocatore di rugby – e il ciclismo è un patrimonio inestimabile di storie da raccontare”.
A salire poi sul palco per le premiazioni è stato Andrea Cecchini presidente della Libertas Ceresetto di Martignacco (Udine) che ha ricevuto da Igino Michieletto il Premio Organizzazione Sportiva dedicato al ricordo di Orlando Guerra e di Roberto Voltan. “Alcuni anni fa – ha precisato il presidente della Federciclismo del Veneto – ricevetti il riconoscimento che mi fu consegnato dal compianto Armando Zamprogna. Un premio che conservo come una reliquia nel mio studio. Sono orgoglioso di appartenere ad una stupenda famiglia quale è la Commissione del Premio Rotonda di Badoere che mi ha consentito di ritrovare tanti amici”. “Il nostro sodalizio nato nel 1963 – ha sottolineato Cecchini – si è sempre occupato dell’attività giovanile. Un gruppo di lavoro che fortunatamente è cresciuto e che è riuscito ad organizzare circa 300 gare”. Quest’anno, dopo due anni di mancata organizzazione, la compagine friulana tornerà a riproporre il Giro Ciclistico Internazionale del Friuli Venezia Giulia per Under ed Elite, giunto alla 54^ edizione. “Un Giro che non si organizzava da due anni – ha concluso Cecchini – e confesso che quando mi hanno comunicato che ci era stata nuovamente affidata l’organizzazione, le mie gambe tremavano. Ricevere questo premio da una regione come il Veneto è per me motivo di grande soddisfazione”.
A concludere la serie dei riconoscimenti è stato quello Nazionale-Rotonda di Badoere destinato al mitico Adriano Amici per l’Organizzazione delle Manifestazioni Ciclistiche. A consegnarlo Battistella, Rostirolla, Michieletto e Lazzarotto. Il tecnico emiliano che è stato professionista dal 1969 al 1972 ha precisato che la sua carriera in quest’ultima categoria è stata avara di soddisfazioni e che la propensione all’organizzazione, nata da una grande passione per lo spot del pedale è emersa quando il suo gruppo fu coinvolto da i suggerimenti di Ercole Baldini che: “Mi sollecitò ad organizzare una Sei Giorni. Da quel momento in poi ci fu una lunga serie di iniziative che ci consentirono di realizzare la pista. Sono state tante le difficoltà ma tutte affrontate per il bene del ciclismo. Da allora abbiamo organizzato 370 corse”. Amici ha poi reso noto che il suo gruppo nel 2019 organizzerà il Trofeo Laigueglia (il 17/2), il Gran Premio di Larciano (11/3 in collaborazione), la Coppi e Bartali (27-31/3), i Campionati Italiani (27-29/6), il Memorial Marco Pantani (21/9), il Giro dell’Emila (6/10 – uomini e donne) e il Gran Premio Bruno Beghelli (7/10 – uomini e donne).
Servizio e foto di Francesco Coppola