Santa Maria di Sala (Venezia)
“Lo ricordo come se fosse ieri. Avevo cinque anni e mentre ero sull’uscio di casa mi salutò con la mano e disse ‘mi raccomando non fare arrabbiare la mamma’. Furono queste le ultime parole che mio padre mi rivolse mentre disteso in barella gli infermieri lo stavano trasportando in ospedale a Tortona. Frase che è rimasta scolpita nella mia mente”. A rilevarlo è stato venerdì sera a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, Faustino Coppi, figlio del Campionissimo Fausto in occasione della presentazione dell’arrivo della 18^ tappa del 102° Giro d’Italia che la cittadina veneziana ospiterà giovedì 30 maggio dopo la partenza da Valdaora/Olang (Bolzano) e 220 km percorsi. La cerimonia, bella e significativa, si è svolta nello storico teatro “Sandro Pertini” di Villa Farsetti.
E’ stata organizzata in preparazione dell’evento ed è stata anche l’occasione per presentare il libro realizzato dallo stesso Faustino Coppi dal titolo “Un’altra storia di Fausto Coppi. Lettere di un figlio a suo padre” con la collaborazione di Salvatore Lombardo. Un’occasione importante preparata anche per il Centenario della nascita del campionissimo. Alla manifestazione, preparata dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Nicola Fragomeni con la collaborazione dal patron della tappa veneziana, Bruno Carraro, sono intervenute due icone del ciclismo come l’iridata Alessandra Cappellotto e il campione olimpico, Silvio Martinello, nonché il vicedirettore del Giro d’Italia ed ex prof, Stefano Allocchio e il giornalista-scrittore e cittadino onorario di Santa Maria di Sala, Claudio Gregori. E’ stata una manifestazione, alla quale hanno partecipato l’ex presidente della Federazone, Raffaele Carlesso, il responsabile della Federciclismo del Veneto, Igino Michieletto e i sindaci di Mirano, Maria Rosa Pavanello e di Massanzago, Stefano Scattolin, che ha evidenziato la grande passione dei veneti per lo sport del pedale.
Faustino, incalzato dalle domande di Gregori sulle vicende che hanno coinvolto i suoi genitori (oltre a Fausto la mamma Ilaria Occhini soprannominata la “Dama Bianca”) ha precisato che: “Sono cresciuto sapendo di vivere in una famiglia normale e non mi sono mai accorto dei momenti difficili che stavano vivendo. Sono venuto a conoscenza quando ero più grande e di tutte le vicende anche legali che si risolsero nel 1978 quando mio padre nelle volontà testamentarie scrisse di voler lasciare ‘l’eredità a mio figlio Angelo Coppi'”. Nel libro, nato dall’esigenza di esprimere i pensieri al proprio papà, sono stati ricostruiti, tra l’altro, gli ultimi giorni di Fausto e l’amarezza legata al fatto che tra i tantissimi medici che lo visitarono quando stava male nessuno seppe diagnosticare la sua malattia, la malaria che lo fece morire nel gennaio del 1960. Ma anche le l’amore e le sofferenze provate da una mamma che aveva dato la vita al figlio di un campione che a quei tempi destarono grande scalpore costringendola anche a lasciare l’Italia.
“Questa sera è il Giro al centro dell’attenzione e non siamo noi i protagonisti ma quelli che ci sono accanto – ha precisato Frangomeni dopo aver rivolto il saluto di benvenuto – . Per noi Bruno Carraro è il papà del Giro a Santa Maria di Sala e senza di lui non ci sarebbe stato. Il nostro Comitato Tappa, composto da un gruppo meraviglioso sta lavorando bene con la consapevolezza che l’unione crea la forza”. “L’arrivo della corsa rosa – ha precisato Gregori – è la conclusione di una parabola nata molti anni fa da Carraro ma che segue una traiettoria iniziata con il mitico Toni Bevilacqua ed è proseguita da tanti altri campioni della città. Un mosaico complesso dove tutti hanno contribuito affinché il 30 maggio il Giro giungesse in città. Un’occasione unica che rimarrà nella storia della corsa”.
“Tutto è nato nel 2013 quando Carraro ha iniziato un autentico martellamento dopo che era stato stabilito un traguardo volante in città – ha ricordato dal canto suo Allocchio – . Doveva essere una partenza e, invece, ci sarà un arrivo ed è stata una scelta azzeccata”. “Sarà una tappa tra le più lunghe dell’edizione 2019 – ha concluso – e l’ultima adatta ai velocisti prima del gran finale che coinvolgerà il Veneto nelle ultime quattro”. “E’ un evento storico a tutti gli effetti – ha sottolineato Martinello che commenterà la corsa rosa per Rai-Radio Sport – che attira grande attenzione. Il Veneto è l’anima del ciclismo e il Giro ha contribuito a scrivere la nostra storia. L’arrivo a Santa Maria di Sala potrebbe riservare però qualche grande sorpresa”. A concludere la serie di interventi Alessandra Cappellotto che, reduce da un lungo viaggio, ha ringraziato l’Amministrazione Comunale per il grande attaccamento nei confronti del ciclismo e del Giro.
La serata è stata conclusa dalla consegna dei riconoscimenti a Faustino Coppi da parte della pittrice Luciana Zabarella e dello storico Renato Stefani e dall’interprestazione del brano “Blu” da parte della cantante Carol Magagna dedicata alla compianta campionessa di Santa Maria di Sala, Chiara Pierobon.
Servizio e foto di Francesco Coppola