Padova

Ai prossimi XXXII Giochi Olimpici di Tokyo 2020, in programma da venerdì 24 luglio a domenica 9 agosto, il ciclismo italiano sarà rappresentato anche da un commissario di gara del Veneto, la rodigina Federica Guarniero che si occuperà del settore fuoristrada. La notizia è stata resa nota ieri da i colleghi. Guarniero quindi andrà ad aggiungersi alla brianzola Rossella Bonfanti, attualmente impegnata al Giro, che a Tokyo seguirà il settore strada.

  Federica ha partecipato per tre volte ai Campionati Mondiali e a due prove di Coppa del Mondo di mountain-bike e quest’anno lo farà per la terza ma come presidente di giuria ad Andorra. Guarniero, che ha cominciato ad essere componente di giuria da quando aveva 18 anni, ha partecipato anche a tantissime altre gare nazionali ed internazionali. E’ partita facendo la gavetta e seguendo quindi tutta la trafila delle regionali, nazionali e internazionali. Ha fatto parte anche della Commissione Nazionale Giudici di Gara della Federciclismo fino a due anni fa.

  “E’ stata una grande sorpresa – ha raccontato quasi incredula Federica Guarniero – un sogno nel cassetto che tutti coloro che praticano e seguono lo sport hanno. Un sogno che si realizza. Quanto ho aperto la mail che indicava la mia designazione alle Olimpiadi ho sgranato gli occhi e ho detto che non era possibile. Non ci ho creduto. Mi è sembrato impossibile e l’ho dovuta rileggere più volte. Ognuno ha un sogno nel proprio cassetto e si chiede semmai un giorno lo potrà aprire e nel 2020 io lo farò”. “E’ stata una gioia immensa – ha concluso – ed è davvero difficile esprimere tutto quello che mi è passato per la mente in quei momenti”.

  Ad esprimere la propria soddisfazione e quello della Commissione il presidente veneto Sandro Checchin che è stato tra i primi a complimentarsi con Federica. “E’ una ragazza sempre e disponibile – ha precisato Checchin – e la cosa bella per lei è che farà le Olimpiadi che per un commissario di gara sono il top. Ma lei prima di andare a Tokyo e dopo che sarà tornata continuerà a seguire anche le gare dei giovanissimi. E’ stata premiata certamente la bravura ma anche la sua umiltà. La conoscono tutti come la ragazza della porta accanto che pian pianino ha fatto tutti i suoi passi ed è arrivata dove è arrivata e che non si dimentica da dove è partita”. “Io, tra l’altro – ha concluso il presidente – l’ho tenuta a battesimo nel 1995 in occasione della sua prima gara che era per giovanissimi e si svolse a Sant’Apollinare di Rovigo dove ero un giovane presidente di giuria e lei una componente”.

Francesco Coppola