Fanzolo di Vedelago (Treviso)
Festa grande domenica 12 novembre all’Hotel Ristorante “Antica Postumia” di Fanzolo di Vedelago in occasione della 47^ edizione della Festa delle Glorie del Ciclismo del Triveneto dirette da Mario Beccia. Al caloroso incontro, che ha dato l’opportunità a tanti ex e attuali campioni di ciclismo di ritrovarsi e di festeggiare i giovani atleti, hanno partecipato oltre 280 invitati e tra loro 45 ex professionisti accompagnati dalle loro famiglie.
Al tavolo della presidenza erano seduti accanto a Beccia i campioni del pedale Simone Fraccaro, Francesco Moser, Silvio Martinello, Giovanni Battaglin, l’ex Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, l’Europarlamentare, Gianantonio Da Re e il Sindaco di Crocetta del Montello, Marianella Tormena.
La cerimonia è stata inaugurata dall’intervento e da i saluti di benvenuto da parte Beccia che ha sottolineato: “Buongiorno e grazie a tutti per essere intervenuti ed ai campioni che ci hanno hanno trovato spazio per stare con noi e ci allietano con la loro presenza. Vorrei ringraziare tutto lo staff della nostra associazione per il grande lavoro svolto per rendere possibile questa bella festa”.
Subito dopo sono stati premiati con vari riconoscimenti i Campioni del Mondo presenti in sala Francesco Moser, Silvio Martinello, Alessandro Ballan e Diana Ziliute. A consegnarli sono stati Fraccaro, Beccia e Sante Chiarcosso affiancati dalle miss Regina e Gloria. Successivamente hanno ricevuto riconoscimenti Gianbattista Baronchelli, Gilberto Simoni, Pietro e Mattia Gavazzi, Giovanni Battaglin, Elettra Vanzella, Manuela Piccolo e Morena Giusti. Le ultime tre per il contributo offerto alle Glorie del Ciclismo Triveneto. A premiarli sono stati Tormena, Da Re, Di Rocco, Vico Calabrò, Beccia, Fraccaro e Primo Canepari. La cerimonia è poi proseguita con e premiazione di personaggi e degli atleti che si sono distinti nel sociale e nello sport e quest’anno il riconoscimento destinato ai “Soci Fedeli” è stato attribuito a l’irriducibile e 75enne ex corridore Romano Tumellero professionista di Arcugnano (Vicenza) dal 1969 al 1973. Nella stagione d’esordio nella categoria maggiore vinse la Coppa Sabatini ed il Trofeo Cougnet e nel 1971 una tappa al Tour de Romandie e una al Giro d’Italia. Nel 1971 fu anche secondo al Meisterschaft von Zürich; mentre l’anno prima giunse terzo nel Giro di Toscana. Ultimo risultato di rilievo prima del ritiro fu il secondo posto nella Sassari-Cagliari del 1972. A premiare sono stati Beccia a Fraccaro.
I riconoscimenti destinati ai Giovani Atleti, invece, sono andati al trentino Edoardo Caresia, campione italiano allievi appartenente al Gruppo Sportivo Forti e Veloci di Trento. A consegnarli sono stati Moser e Martinello; quindi allo junior trentino Lorenzo Mottes, anche lui tricolore dell’Unione Sportiva Montecorona di Giovo (premiato da Baronchelli e Simoni) e all’allieva friulana Chantal Pegolo del Gruppo Sportivo Bike Friuli di Cividale premiata da Italo Bevilacqua e Diana Ziliute e quindi al tricolore Andrea Endrizi, del Veloce Club di Marostica, premiato da Di Rocco e Battaglin. Il Premio riservato alle Società è andato, invece, al sodalizio vicentino Veloce Club Città di Marostica rappresentato da Giovanna Crestani e Giambattista Franco per i risultati ottenuti quest’anno. A consegnare sono stati Di Rocco e Da Re.
Caresia in questa stagione ha totalizzato due vittorie (Marginone, in provincia di Lucca e a Boario Terme nel bresciano nel Campionato Italiano), due secondi e tre terzi posti; Lorenzo Mottes tre affermazioni (alle Terre di Luni, La Spezia, a Morbegno, in provincia di Sondrio e a Porto Sant’Elpidio), tre secondi e tre terzi posti e il prossimo anno difenderà i colori del Cycloteam Friuli; mentre Chantal Pegolo ne ha totalizzate dieci vittorie (a Mogliano Veneto, a Borgo Valsugana, a Noventa di Piave, a Boario Terme, a Tre Ville, a Mereto di Tomba, a Bolzano, a Sant’Urbano a Riccione e a Vò Euganeo), tre secondi e tre terzi posti.
La cerimonia è proseguita con gli interventi della ex ciclista e scrittrice, Morena Tartagni, di patron Remo Mosole e di Udillo Badoer. La prima, la 74enne atleta di Predappio (Forlì-Cesena) – attiva negli anni Sessanta e Settanta che ai Mondiali ha vinto tre medaglie (due argenti e un bronzo), dieci titoli nazionali, due su strada e otto su pista – ha presentato il suo ultimo libro autobiografico dal titolo “Volevo fare la corridora” nel quale ha raccontato che ha corso in anni difficili dove gli spazi riservati alle donne erano veramente duri e dove erano necessari “coraggio e determinazione”.
“Per me oggi è una giornata speciale – ha raccontato Tartagni – perchè è la prima volta che vengo nel Veneto come ospite e dove ho vinto due Campionati Italiani su Pista a Bassano del Grappa sia della velocità che dell’inseguimento e la seconda gara della mia vita ad Adria e quando sono stata invitata alla Festa delle Glorie del Triveneto ho detto che non potevo mancare”. “Ho voluto raccontarmi in questo libro – ha proseguito – perché il ciclismo femminile dei miei tempi non è stato solo difficile non è stato certamente di serie ‘A’ ma nemmeno di serie ‘B’ ma proprio di retrovie perché la società che ci assisteva era finta perbenista; con una mano fingeva di aiutare e con le parole e atteggiamenti emarginava. Menti distorte avevano il timore e giudicavano male perché non conoscevano. Io nella biografia non ho solo parlato della mia vita di atleta ma delle scelte come donna perché ai miei tempi era difficile parlare e bisognava sempre dire grazie e noi donne ci sentivamo sempre in colpa”.
“Io in questo libro mi sono messa a nudo – ha concluso Tartagni – perché ho deciso che i pregiudizi e le discriminazioni le lascio alle persone stupide che vivono una realtà sotto il naso e per posizione di comodo non vogliono vedere. E’ un libro speciale da leggere con il cuore e con molto sentimento”.
Remo Mosole e Udillo Badoer, dal canto loro, hanno rilevato che è stata stata una giornata stupenda ed hanno ringraziato gli organizzatori della Festa delle Glorie del Ciclismo Triveneto per aver fatto rivivere grandi emozioni e aver dato la possibilità a tanti campioni di ritrovarsi e ricordare i momenti belli della loro attività sportiva.
Francesco Coppola