MESTRE (VENEZIA)

 La 42^ edizione del Premio Città di Mestre per lo Sport, il prestigioso riconoscimento nato nel lontano 1982 che ogni anno viene assegnato a quanti, dirigenti e atleti, si dedicano con grande impegno e passione, ha visto premiati quest’anno due importanti personaggi che operano nel mondo del ciclismo: l’ex dirigente del Comitato Veneto, Italo Bevilacqua e l’atleta paralimpica dell’handbike, Giulia Ruffato.

  La cerimonia di consegna dei premi, voluta dal Panathlon International Club Mestre presieduta da Fabrizio Coniglio, si è svolta nella serata di martedì 21 nell’Auditorium Cesare De Michelis dell’M9 di Mestre, in provincia di Venezia. Il Premio riservato a i Dirigenti Sportivi è stato assegnato ad Italo Bevilacqua; mentre quello dedicato al tema “Lo Sport per la Vita” è andato a Giulia Ruffato. E’ stata una bella serata dove a ricevere i riconoscimenti del Panathlon Club di Mestre sono stati in quindici personaggi legati a varie attività sportive. Bevilacqua e Ruffato, tra gli applausi del folto pubblico, si sono detti onorati per aver ricevuto gli ambiti riconoscimenti e hanno ringraziato i dirigenti del Panathlon International Club di Mestre.

  Italo Bevilacqua è un grande personaggio del mondo dello sport del pedale. E’ cugino di primo grado del mitico campione su strada e su pista, Antonio, ed è nato a Santa Maria di Sala e vive a Spinea, in provincia di Venezia. Ciclista da tenera età nel 1985 iniziò a collaborare con la Federazione Ciclistica Italiana di Venezia e fu poi eletto consigliere della stessa per più mandati. Bevilacqua Opera anche nel sociale e nel 1995 entrò a far parte del direttivo del gruppo operativo dell’Associazione Glorie del Ciclismo Triveneto (responsabile per il Veneto) e della dirigenza dell’Unione Ciclistica Mirano. Nel 2000 fu eletto per la prima volta nel Consiglio della Federazione Ciclistica Italiana  del Veneto; mandato da primato che ha mantenuto fino al 2016 tanto ma meritarsi quello di consigliere onorario. Dopo tanti anni dedicati allo sport del pedale è ancora molto attivo e collabora con le varie strutture. Nel 2003 ricevette il Distintivo d’Oro dalla Federazione; nel 2005 la Stella di Bronzo e nel 2009 quella d’Argento e nel 2016 quella d’Oro del Coni. Nel 2013 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Bevilacqua, inoltre, è stato socio dell’Organizzazione di Volontariato Mons. Odino Spolaor prestando la propria opera presso la Scuola dell’Infanzia “Ai nostri Caduti” di Spinea. Ha, inoltre, collaborato con il giornalista Claudio Gregori alla realizzazione del libro dal titolo “Labron” e dedicato al cugino Toni. Una figura esemplare di Cavaliere dell’O.M.R.I. che oltre all’attività lavorativa, è riuscito per oltre 50 anni a trasmettere soprattutto ai più giovani la sua grande esperienza nel ciclismo e la sua eccezionale passione per lo sport. Un autentico modello di vita e un punto di riferimento nel campo del volontariato.

  Giulia Ruffato, classe 1987, è una veneziana di Pianiga. La sua vita ha sempre gravitato attorno al mondo dello sport, sia per diletto che per professione. Se da piccola ha praticato nuoto, pallavolo e sci (sua grande passione), dopo essersi laureata in fisioterapia, ha iniziato la professione seguendo da vicino anche alcune squadre calclistiche dilettantistiche locali. Sono tante le passioni che hanno contraddistinto la sua vita, dal teatro al ballo latino-americano. Un problema fisico l’ha costretta in sedia a rotelle dalla fine del 2013, pochi mesi prima che Alex Zanardi si mettesse in contatto con lei via mail. Una volta terminata la riabilitazione è subito salita in sella ad un handbike con la società Anmil Sport Italia, iniziando anche a praticare canottaggio e continuando a destreggiarsi sugli sci. Da inizio 2018 una svolta radicale: cambio di lavoro, la decisione di candidarsi a Obiettivo3 e la scelta di dedicarsi soltanto all’handbike. Una scelta che ha pagato subito, fruttando in due anni tre medaglie d’oro ai campionati italiani.Giulia Ruffato, classe 1987, è una veneziana di Pianiga. La sua vita ha sempre gravitato attorno al mondo dello sport, sia per diletto che per professione. Se da piccola ha praticato nuoto, pallavolo e sci (sua grande passione), dopo essersi laureata in fisioterapia, ha iniziato la professione seguendo da vicino anche alcune squadre calclistiche dilettantistiche locali. Sono tante le passioni che hanno contraddistinto la sua vita, dal teatro al ballo latino-americano. Un problema fisico l’ha costretta in sedia a rotelle dalla fine del 2013, pochi mesi prima che Alex Zanardi si mettesse in contatto con lei via mail. Una volta terminata la riabilitazione è subito salita in sella ad un handbike con la società Anmil Sport Italia, iniziando anche a praticare canottaggio e continuando a destreggiarsi sugli sci. Da inizio 2018 una svolta radicale: cambio di lavoro, la decisione di candidarsi a “Obiettivo3” e la scelta di dedicarsi soltanto a l’handbike. Una scelta che ha pagato subito, conquistando il Campionato Mondiale, gli Europei in linea, la Coppa del Mondo e tre medaglie d’oro ai Campionati Italiani.

Francesco Coppola