VENEZIA

Sono stati oltre ottanta gli amici che nei giorni scorsi hanno festeggiato a Fiesso d’Artico, in provincia di Venezia, i 90 anni del mitico baluardo e dirigente del ciclismo italiano, Udillo Badoer. Un personaggio che, con le sue imprese iniziate con la società Vittadello negli anni Sessanta, ha scritto alcune delle pagine più belle e significative legate allo sport delle due ruote dell’attività agonistica portando alla ribalta tanti affermati campioni  come Michele Dancelli, Vito Taccone, Aldo Moser, Severino Andreoli, Renzo Baldan e Graziano Battistini e anche grandi esempi di solidarietà e di aiuto alle persone più bisognose.

  E’ stata una cerimonia, molto bella e sentita, che ha chiamato a raccolta tanti ex corridori che hanno fatto e stanno facendo la storia del ciclismo italiano. Un evento che, condotto da Renato Marin, ha passato in rassegna quelli che sono stati gli avvenimenti che hanno caratterizzato i novanta di storia di Badoer come quella della realizzazione, giunta alla 23^ edizione, della Notturna della Solidarietà e tante iniziative legate al ciclismo perché, è stato sottolineato, il futuro si realizza con le basi del passato.

  Sono stati tanti quelli che non hanno voluto mancare ai festeggiamenti di Badoer, tra loro il campione olimpico Francesco Lamon, ma anche tanti altri come Roberto Pagnin, Endrio Leoni, Matteo Bugno, Severino Andreoli, la signora Mariuccia Sabbadin, moglie di Arturo, Renato Bonso, Vittorio e Alessandro Mazzetto, Silvano Bugno, l’ex sindaco di Fiesso d’Artico, Vittorio Compagnin e tutti i congiunti di Badoer. 

  Durante la serata sono state ricordate le iniziative più belle e apprezzate come quella realizzata nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, denominata Notturna della Solidarietà e dedicata per ben 23 anni dal Club Ciclistico Senza Frontiere i cui fondi raccolti erano stati devoluti alla Fondazione Città della Speranza di Padova, all’Orfanotrofio di Medjugorje, ai bambini di Chernobyl e alle famiglie bisognose ma anche alla realizzazione delle mostre per ricordare i vari campioni.

  “Nei miei 90 anni di vita dedicati al ciclismo avrei tantissime cose da raccontare – ha detto Badoer con un pizzico di commozione – dove da bambino ho visto mia madre prendere il pane con la tessera e anche dove ho avuto la fortuna di trovare una donna, come mia moglie Marica, che mi è sempre stata accanto in tutte le scelte che ho fatto nella mia vita. Sono stati tantissimi gli anni dedicati al ciclismo, accompagnati da vittorie e da sconfitte, e nelle quali ho sempre dato il massimo e per stare sempre insieme agli amici. Ho avuto la fortuna di poter vivere con persone rispettose ed educate e per questo ringrazio tutti di cuore”.

  Vittorio Compagnin, dopo aver ringraziato la famiglia Badoer, ha precisato: “Ricordi lontani nati dalla voglia di fare, di sognare e di realizzare la società ciclistica e di ricalcare le orme della società Giulio Bartali di Fiesso d’Artico che riuscì a proseguire l’attività con tanti eventi”. La serata dei festeggiamenti si è quindi conclusa con il grande brindisi dedicato al mitico Udillo Badoer, un grande esempio per tutti i giovani.

Francesco Coppola