VENEZIA
Francesco Lamon e Giulia Vallotto appartengono a due famiglie che rappresentano un autentico baluardo per il ciclismo per la storia che i loro predecessori hanno costruito in passato, per quello che stanno facendo oggi e per il futuro. Il primo campione olimpico di Tokyo 2020, vincitore dei Mondiali di Roubaix 2021 e degli Europei di Glasgow 2018, originario di Zianigo di Mirano e la seconda promettente giovanissima di Sant’Angelo di Santa Maria di Sala, nipote del mitico componente dell’Inseguimento a Squadre alle Olimpiadi di Roma nel 1960 e argento ai Mondiali di Amsterdam nel 1959, Mario.
Una conoscenza che la ragazza, figlia di Mario e di Tiziana che frequenterà il quinto anno alle elementari di Borgoricco e difende i colori del Gruppo Sportivo Fiumicello 1971, ha sempre voluto fermamente fare con Lamon e che questa volta ci è finalmente riuscita grazie all’amico comune delle famiglie ed corridore ed ex dirigente della Federciclismo del Veneto, cugino di primo grado del mitico Toni Bevilacqua, Italo (nella foto insieme ai campioni e la famiglia) che in passato aveva avuto modo di correre proprio con i fratelli Mario ed Ernesto Vallotto. Incontro, quello avvenuto nei giorni scorsi nei pressi della chiesa di Fiesso d’Artico (Venezia), che è stato molto bello ed affettuoso dove i due giovani atleti si sono ritrovati, scambiati consigli e manifestazioni di affetto. Francesco ha subito regalato a Giulia i guanti da ciclismo ma anche la preziosa maglietta utilizzata e firmata dal quartetto azzurro ai Mondiali di Glasgow e le foto relative a quella gara; mentre Giulia, quasi incredula di quello che stava avvenendo, è rimasta senza parole dal grande e inatteso calore e affetto evidenziato da Lamon.
La ragazzina, che era accompagnata da i genitori, quest’anno ha ottenuto cinque affermazioni a Tavo, a Cartura, ad Adria, a Martellago e a Saccolongo e si stava preparando ad affrontare la gara di San Martino di Lupari, ha riferito che Francesco rappresenta un importante punto di riferimento per lei sotto tutti gli aspetti e che le piace anche il danese Jonas Vingegaard, vincitore del Tour de France per il secondo anno consecutivo.
“Ho sempre sentito parlare di Francesco Lamon nella mia famiglia – ha raccontato Giulia – e ho cominciato a seguirlo dalla vigilia della conquista del titolo olimpico nell’inseguimento a squadre e da allora non smetto più di farlo e di questo ne sono veramente contentissima perchè tutte le volte ci regala anche tanti grandi insegnamenti. Rimasi dispiaciuta nel dicembre del 2021 venne a farci visita a Santa Maria di Sala ed io non potetti essere presente a quell’evento perché ero a scuola ma adesso mi sono completamente rifatta con questo incontro e ora ne sono felicissima”.
“Stare in nazionale è molto bello – ha detto dal canto suo Lamon – perché si gira tanto il mondo. Devo dire che i Mondiali di Glasgow 2023 sono andati bene per l’argento conquistato ma anche per come siamo arrivati e in considerazione dei punteggi necessari che dovevamo conquistare per la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Adesso ci saranno piccole tappe di avvicinamento all’evento. Un po’ di dispiacere c’è stato per il secondo posto ai Mondiali e anche perchè siamo arrivati al 70 per cento della condizione mentre i nostri avversari erano già al massimo. Adesso ci prepareremo per affrontare bene gli Europei nel mese di novembre e da gennaio in poi si punterà soltanto e solo a Parigi”.
Francesco Coppola