Mestre (Venezia)

Per il loro impegno nello sport e in modo particolare nel ciclismo la campionessa paralimpica Francesca Porcellato ed il tecnico Sergio Dalla Mora continuano ad essere importanti punti di riferimento a quanti si avvicinano al mondo dello sport del pedale a 360 gradi. Un impegno che non è passato inosservato ai dirigenti del Panathlon International Club di Mestre guidati da Fabrizio Coniglio che nella serata di lunedì 23 novembre ha inteso conferire loro il Premio Città di Mestre per lo Sport giunto alla 40^ edizione. Un riconoscimento nato nel 1982 che coincidente anche con i 70 anni di vita del Panathlon International Club della Città. Un movimento che ha dimostrato di essere in salute, nonostante le restrizioni del Covid e che dedica le proprie attenzioni ai giovani, ai dirigenti e ai tecnici che hanno raccolto soddisfazioni e a quanti si impegnano nel sociale e sono di esempio per le future generazioni e le tengono lontane da i pericoli.

  La cerimonia della consegna del Premio Città di Mestre per lo sport si è svolta nell’Auditorium Cesare De Michelis del Museo M9 con la regia dello stesso Fabrizio Coniglio che era affiancato dalla vicepresidente Valentina Di Renzo, dal consigliere mondiale, Giorgio Chinellato e da Alessio Ferronato. Manifestazione che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Sindaco e del Vice della Città Metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro e Andrea Tomaello, del delegato del Coni, Davide Giorgi, del presidente del Panathlon di Venezia, Giuseppe Zambon e dall’ideatore del premio nel 1982, Giuliano Berti. E’ stata una festa molto bella inaugurata dalle note dell’Inno di Mameli cui è seguita la premiazione dei vincitori dell’edizione 2020 (si svolse soltanto via Web per le restrizioni del Covid) che hanno fatto da “padrini” a quelli del 2021.

  Lunghi applausi hanno ricevuto prima Sergio Dalla Mora e poi Francesca Porcellato quando sono stati chiamati sul palco delle premiazioni per ricevere i riconoscimenti. L’irriducibile dirigente sportivo e scopritore di talenti, dopo tanti anni di assenza, è riuscito a riproporre la scorsa Estate una gara  internazionale riservata ai dilettanti dedicata al ricordo del mitico Ottavio Bottecchia. Un’organizzazione che ha dovuto superare tante difficoltà soprattutto dal punto di vista burocratico legate alle restrizioni Covid ma che alla fine ha ricevuto da tutti tutti ampi consensi a cominciare da i corridori.

  Ripetuti anche gli applausi dedicati a Francesca Porcellato che ha ricevto il Premio Lo Sport per la Vita dedicato ad Antonio Serena. L’azzurra, soprannominata “La rossa volante”, prima di avvicinarsi al ciclismo aveva praticato il fondo e lo sci. Vanta 10 partecipazioni ai Giochi Paralimpici e la conquista di 15 medaglie. “Adesso finalmente mi sto riposando e posso godermi la medaglia d’argento conquistata nella cronometro in Giappone – ha raccontato Francesca – ma vi posso garantire che i cinque anni che hanno preceduto le Paralimpiadi di Tokyo sono stati difficilissimi sotto tutti gli aspetti per le continue incertezze che le avevano accompagnate. Poi rispetto a quelli precedenti sono stati strani per la mancanza del pubblico e per tutti i protocolli che dovevano essere giustamente seguti. Sono stata contentissima delle mie prove e posso dire di essere pronta per le prossime avventure. Le sfide non mi preoccupano ma mi esaltano”.

  A ricevere i riconoscimenti del 2021 sono stati gli Emergenti Greta Brugnolo (Eptathlon) e Giulio Andreanelli (Nuoto Sincronizzato); quindi gli Affermati Silvia Zennaro (Vela) e Daniele Di Stefano (Pattinaggio). E’ toccato poi all’allenatore Sebastiano Varponi (Pallamano) e alla Biotekna Marcon (Atletica). Il Premio Fair Play è stato assegnato a Fabio Caramel (Calcio), impossibilitato a partecipare alla cerimonia, che per salvare la vita a chi ne aveva bisogno donò il midollo osseo rinunciando ad una partita decisiva. Il Premio Giornalismo Sportivo dedicato a Luca Miani è stato consegnato all’editorialista ed ex vicedirettore del quotidiano “Il Gazzettino”, Edoardo Pittalis. Il riconoscimento Sport per il Sociale è stato assegnato ad Art4Sport (l’associazione impegnata a favore degli atleti amputati) e a riceverlo è stata la mamma della mitica schermitrice Bebe Vio. Quelli destinati agli arbitri e al Progetto nel Territorio sono andati a Stefano Cazzaro (Basket) e all’Associazione Viva Piraghetto.

  Ad inaugurare la serata erano stati i premiati del 2020 e tra loro per gli Emergenti Anna Raimondi (Giavellotto) e Nicolò Gaggio (Karate). Per gli Affermati Davide Casarin (Basket) e Veronica Luciani (Pattinaggio). Dirigente Sportivo, Luciano Favaro (Union Boxe). Per le Società Sportive il Mini Basket Spinea (impegno Covid). Una vita per lo sport Dario Naccari (Canottaggio). Lo Sport per la Vita a Moreno Pesce (Arrampicata); Giornalismo-Premio Luca Miani ad Alessandro Torre (Gedi). Lo Sport per il Sociale a i Ragazzi della Pallanuoto Mestrina (impegno durante il Covid). Per il Progetto Sport Territorio nel Sociale al Trifoglio Rosa (dragon boat donne operate al seno).

  Chi è Sergio Dalla Mora – E’ stato e continua ad essere un personaggio che da sempre si prodiga per la crescita del ciclismo e dei giovani impostando il proprio impegno sull’educazione e il rispetto delle regole e degli avversari. Il suo percorso nel mondo dello sport del pedale iniziò nel “lontano” 1968, a 21 anni, con l’Uc Basso Piave San Donà sotto la guida del mitico Renzo Boni e, dopo una breve parentesi alla Crick Libertas e al Team di Vittorio Veneto, tornò al sodalizio sandonatese. Dalla Mora ha anche collaborato con il Gruppo Sportivo Bersaglieri del Piave, la Cav. Lodi di Mosnigo insieme al direttore sportivo Luciano Camillo portando alla ribalta grandi atleti come Stefano Zanatta e Flavio Vanzella. Passò poi alla guida della Rinascita Ormelle con Leandro Freschi e alla Sandonatese con Danilo Contarin. Nei primi anni Ottanta la svolta con il passaggio al Gruppo Sportivo Mazzonetto dove con la formazione juniores ottenne un gran numero di vittorie, tra le quali anche la Pre Mondiale a tappe. Tra i dilettanti, sempre alla Mazzonetto, ha avuto la possibilità di dirigere corridori di prestigio come Daniele Sgnaolin, Roberto Dal Sie, Gianni Botteon, Ermanno Baldin, Walter Battello e Michele Bernardi. Nello stesso periodo è stato anche Consigliere Regionale dei Direttori Sportivi insieme a Remigio Zanatta, padre di Stefano, a Billy Ceresoli, Gianenrico Zanardo e Luciano Rui. Negli anni Novanta, dopo una breve pausa, è tornato al ciclismo per seguire il figlio Filippo alla Rinascita Ormelle, al Veloce Club Orsago, alla Fausto Coppi Gazzera e al Caneva. Anche dal punto di vista organizzativo è stato molto attivo: ultimo straordinario impegno il ripristino quest’anno di una corsa ambita e prestigiosa che mancava da anni nel calendario, il Trofeo Ottavio Bottecchia che ha festeggiato l’85^ edizione e si è svolta a Fossalta di Piave (Venezia). Una vita dedicata allo sport del pedale che gli ha consentito, trascurando qualche volta, come ha tenuto a sottolineare, famiglia e lavoro, di totalizzare 130 vittorie e soprattutto di far crescere tanti giovani diventati campioni di vita e di sport.

Francesco Coppola