VENEZIA

Appartiene ad una famiglia che per il ciclismo ha uno straordinario legame ma da quando ha smesso l’attività agonistica, fino ai dilettanti per dedicarsi quindi al lavoro ed è poi andato in pensione le sue attenzioni sono state rivolte anche all’impegno sociale e al servizio del prossimo e dei bisognosi. Si tratta di Italo Bevilacqua, per diversi mandati consigliere della Federciclismo di Venezia e del Veneto, cugino di primo grado dell’ex campione del mondo Toni Bevilacqua e componente l’associazione Glorie del Ciclismo Triveneto, che da anni opera anche per l’Organizzazione di Volontariato “Mons. Odino Spolaor” nella Scuola dell’Infanzia “Ai Nostri Caduti” di Spinea, in provincia di Venezia.

  Un impegno il suo, accompagnato da tanta dedizione e amore, che non è sfuggito all’attenzione dei bambini della scuola materna che lo chiamano “Nonno Italo” e che lo hanno visto sempre alle prese con i vari lavori, dal tagliare l’erba e i rami nel parco, sistemare la pavimentazione e l’area giochi a loro dedicata. Un’attenzione da parte dei bambini così grande che lo stesso Bevilacqua non si aspettava in quanto gli hanno dedicato un album con tanti significativi disegni e pensierini che lo ritraggono nei momenti di lavoro ma anche con la sua inseparabile e grande amica bicicletta. Raccolta che lo ha commosso perché soprattutto non si aspettava una simile manifestazione d’affetto e di gratitudine da parte dei bambini che pur giocando si accorgono di quello che accade intorno a loro.

  Segnali che c’erano già stati in occasione della Festività dedicata ai Nonni, nei primi giorni del mese di ottobre e quella di San Martino dove i piccoli gli regalarono il tradizionale dolce dell’11 novembre. Una raccolta di immagini dove sono riportate frasi bellissime tra le quali “Grazie di cuore! Viva i nonni”, “Sta riparando il muro della scuola”; “Sta spazzando via le foglie”; “Ha dipinto il cavallo a dondolo”; “Sta guardando i lavori da fare”; “E’ un tuttofare” e “Alla nostra scuola c’è un nonno speciale che ha un grande cuore”. Album molto bello che nonno Italo, che è consigliere onorario della Federciclismo del Veneto, conserva gelosamente come una reliquia perché nato dalla spontaneità e la sincerità dei bambini.

  “Sono il nonno più felice del mondo – ha raccontato Bevilacqua con di commozione e un nodo in gola – le loro attenzioni nei miei confronti le noto da sempre quando mi incontrano nel parco giochi della scuola che mi fanno tante domande su quello che sto facendo e che prima di andare via con i loro genitori vengono a salutarmi”. “Altra gratificazione enorme che provo – ha concluso nonno Italo – anche quando per strada incontro quegli ex bambini, che ormai sono diventati adulti, che mi fermano e mi salutano con affetto e che a volte a stento riesco a riconoscere perchè ricoperti dalle mascherine. Sono queste le vere cose belle della vita”.

  Italo Bevilacqua, come è noto, è stato uno scopritore di talenti per lo sport del pedale e fu proprio lui, insieme all’amico e compianto ex professionista, Attilio Benfatto, a far avvicinare alla pista quando era ancora un allievo il campione olimpico e mondiale dell’inseguimento a squadre, Francesco Lamon.

Francesco Coppola