La Riforma dello Sport e la Promozione della Parità e Non Discriminazione

Con la recente “Riforma dello Sport”, il Legislatore italiano ha intrapreso un significativo passo avanti verso la promozione dei valori di parità e non discriminazione nel mondo sportivo, ponendo particolare attenzione alla tutela dei minori e al contrasto della violenza di genere. Questa riforma rappresenta una mobilitazione complessiva del settore sportivo, con l’obiettivo di adottare iniziative mirate a prevenire comportamenti violenti e discriminatori.

Gli “Enti Affilianti” – tra cui Federazioni sportive, Discipline sportive associate, Enti di promozione e Associazioni benemerite – sono i principali attori chiamati ad agire in questo contesto. Entro dodici mesi dall’entrata in vigore delle nuove norme, essi devono, con il parere del CONI, redigere apposite Linee Guida per aiutare le società e le associazioni sportive affiliate nella creazione di “Modelli Organizzativi” e “Codici di Condotta”. Questi strumenti sono essenziali per garantire la protezione dei minori e prevenire molestie, violenza di genere e ogni forma di discriminazione basata su etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, orientamento sessuale o qualsiasi altra condizione prevista dal “Codice delle Pari Opportunità”.

Le novità introdotte dalla riforma comprendono anche un meccanismo sanzionatorio per promuovere il corretto e tempestivo adempimento degli obblighi da parte delle società e associazioni sportive. In caso di mancata adozione o integrazione dei Modelli Organizzativi, le entità sportive saranno soggette a procedure disciplinari dagli Enti Affilianti. Inoltre, gli Enti Affilianti devono integrare i propri regolamenti con sanzioni disciplinari per i tesserati che violano i divieti di discriminazione o che sono condannati per reati a sfondo sessuale, contro i minori o per propaganda e istigazione alla discriminazione.

Un ulteriore sviluppo è la possibilità per il CONI, gli Enti Affilianti e le società ed associazioni sportive di costituirsi parte civile nei processi penali pertinenti a carico dei loro tesserati.

In risposta a queste disposizioni, con Delibera del 25 luglio 2023, la Giunta Nazionale del CONI ha istituito l’Osservatorio Permanente per le politiche di Safeguarding. Questo organo ha il compito di emanare i principi per l’adozione delle Linee Guida da parte degli Enti Affilianti. Sulla base di questi principi, la Federazione Ciclistica Italiana (FCI) ha adottato con Delibera del CF dell’11 novembre 2023 le proprie Linee Guida, valide per un periodo quadriennale e aggiornate periodicamente per recepire eventuali modifiche normative e raccomandazioni.

In questo blog, esploreremo in dettaglio le misure introdotte dalla Riforma dello Sport, l’impatto previsto sul mondo sportivo italiano e le azioni concrete che società e associazioni sportive devono intraprendere per conformarsi a queste nuove disposizioni.

 

1.1 Il Safeguarding Office di FCI

Con la medesima delibera con cui sono state approvate le Linee Guida, il Consiglio Federale FCI ha altresì approvato il Regolamento (All. A) che disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, ovvero per le ragioni di cui al d.lgs. n. 198 dell’11 aprile 2006 sui tesserati, specie se minori d’età.

Con il predetto Regolamento è stato istituito, quale organo collegiale della Federazione Ciclistica Italiana, il Safeguarding Office FCI.

Il Safeguarding Office, fermo restando quanto previsto dal Regolamento di Giustizia e oltre ai diritti specifici già previsti nella regolamentazione federale, è istituito per prevedere un’ampia tutela al contrasto di qualsiasi pratica discriminatoria, forma di abuso e sopraffazione, in ogni ambito, inclusi razza, origine etnica, religione, età, genere e orientamento sessuale, status sociale, disabilità e prestazioni sportive.

Il Safeguarding Office è il responsabile delle politiche di safeguarding. In particolare, il Safeguarding Office: i. Vigila sull’adozione e sull’aggiornamento da parte delle Associazioni e delle Società sportive affiliate dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta, nonché sulla nomina del responsabile contro gli abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati, segnalando le violazioni dei predetti obblighi da parte delle Associazioni e delle Società sportive affiliate al Segretario Generale, nonché all’Ufficio del Procuratore federale per i provvedimenti di competenza; ii. Adotta le opportune iniziative per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione; iii. Segnala agli organi competenti eventuali condotte rilevanti; iv. Relaziona, con cadenza semestrale, sulle politiche di safeguarding della Federazione Ciclistica Italiana all’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding; v. Fornisce ogni informazione e ogni documento eventualmente richiesti dall’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding; vi. Svolge ogni altra funzione attribuita dal Consiglio Federale.

Il predetto Regolamento prevede che il Safeguarding Office sia composto da n. 3 membri, tra cui un Presidente e n. 2 Componenti. Il Safeguarding Office di FCI è raggiungibile al seguente indirizzo safeguardingofficefci@federciclismo.it.

1.2 Diritti e Doveri

Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei tesserati.

Le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva (di seguito, collettivamente, anche solo “Enti di affiliazione”) adottano misure per assicurare l’effettività dei diritti di cui al comma precedente e le relative tutele, con particolare riguardo alla tutela dei minori.

Le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate, gli Enti di Promozione Sportiva e le Associazioni Benemerite uniformano la propria organizzazione, ivi comprese le articolazioni territoriali nonché gli organi e le strutture federali, ai presenti Principi Fondamentali, per quanto compatibili.

Le associazioni e le società sportive affiliate (di seguito anche solo “Affiliate”) a Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva prevengono e contrastano ogni forma di abuso, violenza o discriminazione nei confronti dei tesserati, in particolare se minori. A tal fine, informano i tesserati dei rispettivi diritti, favoriscono la diffusione delle politiche di safeguarding degli Enti di affiliazione e adottano misure e procedure per assicurare l’efficacia di tali politiche, anche mediante la formazione di lavoratori, collaboratori e volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva e sono a contatto con gli atleti.

Le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate, gli Enti di Promozione Sportiva e le Associazione Benemerite nonché i rispettivi Affiliate, tesserati e soci si conformano alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, al d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI in materia e adottano ogni necessaria misura per favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.

1.3 Adozione del MOG da parte delle Affiliate e Vigilanza

Come previsto dal punto 2) della Delibera di GN del CONI del 25/07/2023 viene introdotta la seguente disposizione: entro 12 mesi dalla comunicazione delle Linee Guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, le Associazioni e le Società sportive dilettantistiche e le Società sportive professionistiche affiliate devono predisporre e adottare modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva nonché codici di condotta ad esse conformi. Ai sensi dell’art. 16, comma 4 del D.lgs. 39/2021, le Associazioni e Società sportive dilettantistiche e le Società sportive professionistiche, già dotate di un modello organizzativo e di gestione ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, lo integrano a tal fine. Qualora, ai sensi del secondo periodo del comma 2 dell’art. 16 del D.Lgs 39/2021, l’Associazione o la Società Sportiva se anche affiliata ad altra Federazione Sportiva Nazionale, Disciplina Sportiva Associata, Ente di Promozione Sportiva o Associazione Benemerita, opti per l’applicazione delle Linee Guida emanate da altro Ente di Affiliazione, né dà immediata comunicazione al Responsabile delle politiche di safeguarding.

Le associazioni e società sportive dilettantistiche e società sportive professionistiche che non adempiano agli obblighi di cui al comma 2 sono sanzionate secondo le procedure disciplinari adottate dalle federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e associazioni benemerite a cui esse sono affiliate.

Gli enti affilianti, anche attraverso i rispettivi responsabili federali delle politiche di safeguarding e gli uffici delle procure federali, vigilano sull’adozione da parte delle affiliate dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva, sulla relativa conformità alle linee guida e sul loro rispetto.

2.0 Elementi fondamentali del MOG

Il Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) deve essere attentamente strutturato per rispondere alle specifiche esigenze dell’affiliata e delle persone tesserate, includendo le seguenti componenti chiave:

2.1 Modalità di prevenzione e gestione del rischio

Il MOG deve includere modalità chiare e dettagliate per prevenire e gestire rischi associati a fenomeni di abuso, violenza e discriminazione. Questo comporta l’adozione di protocolli specifici per ridurre tali rischi e procedure per la gestione delle segnalazioni, garantendo la protezione delle vittime e la riservatezza delle informazioni.

2.2 Protocolli di contenimento del rischio e gestione delle segnalazioni

Devono essere implementati protocolli che definiscono le azioni da intraprendere per contenere e gestire i rischi identificati. Questi protocolli devono includere dettagli su come le segnalazioni di comportamenti inappropriati vengono raccolte, valutate e gestite, assicurando un trattamento tempestivo e adeguato delle stesse.

2.3 Obblighi informativi

Il MOG deve specificare obblighi informativi dettagliati, in base alla dimensione dell’affiliata e delle discipline sportive praticate. Questi obblighi includono:

  • Misure preventive e attività di controllo periodiche per garantire il rispetto delle normative vigenti e delle linee guida emanate dall’ente di affiliazione.
  • Misure di contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione, gestione delle segnalazioni, tutela dei segnalanti e assistenza alle vittime.
  • Definizione delle responsabilità interne in materia di prevenzione e contrasto di abusi, violenze e discriminazioni.
  • Specificazione delle conseguenze derivanti dalla violazione delle disposizioni e dei protocolli in materia.
  • Misure per promuovere uguaglianza di genere, diversità e inclusione, e monitoraggio periodico dei risultati.
  • Misure per diffondere e pubblicizzare le politiche di safeguarding e le procedure per la segnalazione di comportamenti lesivi.
  • Trasmissione delle informazioni ai rispettivi responsabili dei minori, federali delle politiche di safeguarding e agli uffici dei procuratori federali ove competenti.
  • Coordinamento con il responsabile federale per le politiche di safeguarding e recepimento delle relative raccomandazioni.
  • Valutazioni annuali delle misure adottate, sviluppando e attuando piani d’azione per risolvere eventuali criticità.

2.4 Descrizione dell’Affiliata

Il MOG deve includere una descrizione dell’affiliata, riportando versione e data del documento, dati identificativi, breve descrizione dell’attività, sedi operative, eventuali convenzioni con la Pubblica Amministrazione e un organigramma funzionale.

2.5 Riferimenti Normativi

Una sezione deve essere dedicata ai riferimenti normativi, elencando i decreti e le disposizioni legislative rilevanti, tra cui:

  • Decreto Legislativo n. 39 del 28 febbraio 2021 sul contrasto alla violenza di genere nello sport.
  • Decreto Legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021 in materia di sicurezza dei lavoratori sportivi e dei minori.
  • Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 39 sulla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori.
  • D.LGS. 198/2006 sul Codice delle pari opportunità tra uomo e donna.
  • Articoli specifici del codice penale riguardanti abusi e discriminazioni.
  • Disposizioni emanate dal CONI e dall’ente di affiliazione.

2.6 Obiettivi e finalità del MOG

Il MOG deve delineare chiaramente gli obiettivi e le finalità dell’affiliata, tra cui:

  • Promozione dei diritti dei tesserati.
  • Creazione di un ambiente inclusivo che assicuri dignità, rispetto e valorizzazione delle diversità.
  • Sensibilizzazione dei tesserati sui propri diritti e doveri.
  • Attuazione di misure e politiche di safeguarding.
  • Gestione efficace delle segnalazioni di abusi e violenze.
  • Informazione sui meccanismi di prevenzione e contrasto ai fenomeni lesivi.
  • Partecipazione attiva alle iniziative di safeguarding dell’ente di affiliazione.
  • Coinvolgimento proattivo di tutti i partecipanti nelle politiche di safeguarding.

2.7 Definizione delle Responsabilità

Il MOG deve definire chiaramente le responsabilità per l’approvazione, implementazione e verifica delle misure del modello, specificando che il Consiglio Direttivo è responsabile dell’approvazione e recepimento del MOG e del Codice di Condotta allegato.

2.8 Validità e Aggiornamento

Il MOG deve essere aggiornato almeno ogni quattro anni e prevedere meccanismi di adeguamento alle modifiche delle linee guida o alle raccomandazioni del responsabile federale delle politiche di safeguarding.

2.9 Ambito di applicazione

L’ambito di applicazione del MOG deve includere tutti i tesserati, i partecipanti all’attività dell’affiliata, componenti degli organi direttivi, soggetti coinvolti nelle funzioni di vigilanza, dipendenti, consulenti esterni e partner commerciali e finanziari.

2.10 Prevenzione e gestione dei rischi

Il MOG deve prevedere misure adeguate per individuare e gestire le aree di rischio, includendo strumenti per il pieno sviluppo della persona-atleta, l’inclusione, la tutela dei minori e la gestione dei protocolli in caso di riscontro di violenze o abusi.

2.11 Fattispecie di abuso, violenza e discriminazione

Il MOG deve definire le diverse tipologie di abuso, violenza e discriminazione, comprendendo:

  • Abuso psicologico.
  • Abuso fisico.
  • Molestia sessuale.
  • Abuso sessuale.
  • Negligenza.
  • Incura.
  • Abuso di matrice religiosa.
  • Bullismo e cyberbullismo.
  • Comportamenti discriminatori.

Queste definizioni aiutano a chiarire i comportamenti non accettabili e le relative misure di prevenzione e intervento.

 

3.0 Nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni

Come previsto dal punto 3) della Delibera di GN del CONI del 25 luglio 2023, n. 255, le Associazioni e le Società Sportive affiliate devono nominare ENTRO IL 1° LUGLIO 2024 un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni. Questa figura ha il compito cruciale di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati, assicurando la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, come previsto anche dall’art. 33, comma 6, del D.lgs. 36/2021.

Funzioni e responsabilità del Responsabile

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni avrà le seguenti funzioni e responsabilità:

  • Prevenzione e contrasto degli abusi: Sviluppare e implementare politiche e procedure per prevenire abusi, violenze e discriminazioni all’interno dell’organizzazione sportiva.
  • Formazione e sensibilizzazione: Organizzare programmi di formazione e sensibilizzazione per tesserati, allenatori, dirigenti e tutti i partecipanti alle attività sportive, al fine di promuovere una cultura di rispetto e inclusione.
  • Gestione delle segnalazioni: Ricevere e gestire in modo confidenziale le segnalazioni di abusi, violenze e discriminazioni, assicurando un’indagine tempestiva e imparziale.
  • Supporto alle vittime: Fornire supporto e assistenza alle vittime di abusi, violenze e discriminazioni, collaborando con servizi di supporto esterni se necessario.
  • Monitoraggio e valutazione: Monitorare l’efficacia delle misure adottate e valutare periodicamente le politiche e le procedure per assicurare che siano adeguate e aggiornate.

Requisiti per la nomina

Il Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) deve stabilire i requisiti per la nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, garantendo che la persona scelta possieda:

  • Competenza professionale: Esperienza e conoscenze specifiche nel campo della protezione contro abusi, violenze e discriminazioni.
  • Autonomia e indipendenza: Capacità di operare autonomamente e indipendentemente, anche rispetto all’organizzazione sociale, per garantire imparzialità nel proprio operato.
  • Integrità morale: Reputazione impeccabile e integrità morale, indispensabili per ricoprire un ruolo di tale responsabilità.

Accesso alle informazioni e alle strutture

Il MOG deve garantire che il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, insieme al Responsabile per le politiche di safeguarding federale, abbia:

  • Accesso alle informazioni: Diritto di accedere a tutte le informazioni rilevanti necessarie per svolgere le proprie funzioni.
  • Accesso alle strutture sportive: Libertà di condurre audizioni e ispezioni senza preavviso all’interno delle strutture sportive.
  • Collaborazione dei tesserati: Supporto e collaborazione da parte di tutti i tesserati e delle persone coinvolte nell’attività sportiva, assicurando un ambiente sicuro e protetto.

Questa nomina rappresenta un passo fondamentale verso la creazione di un ambiente sportivo sicuro, inclusivo e rispettoso, dove ogni atleta può crescere e svilupparsi senza timore di abusi, violenze o discriminazioni.

4.0 Contrasto dei Comportamenti Lesivi e Gestione delle Segnalazioni

Il Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) deve stabilire adeguate misure per il contrasto dei comportamenti lesivi e la gestione delle segnalazioni, con l’obiettivo di creare un ambiente sportivo sicuro e rispettoso. Di seguito sono delineate le principali disposizioni che devono essere incluse nel MOG:

  1. a) Provvedimenti di Quick-Response

Il MOG deve prevedere l’adozione di provvedimenti di risposta rapida (“quick-response”) in caso di presunti comportamenti lesivi. Questi provvedimenti devono essere immediati e appropriati per gestire situazioni urgenti, garantendo la sicurezza dei tesserati e la tempestiva risoluzione dei problemi. Gli interventi possono includere sospensioni temporanee, allontanamenti preventivi o altre misure cautelari.

  1. b) Provvedimenti per Violazioni dei Protocolli

In caso di violazione delle disposizioni e dei protocolli stabiliti dal MOG, devono essere previsti provvedimenti adeguati in ambito endoassociativo. Questi provvedimenti devono essere chiari, proporzionati e tempestivi, assicurando che ogni violazione venga affrontata con serietà e con un processo disciplinare equo.

  1. c) Promozione di Buone Pratiche e Early Warning

Il MOG deve promuovere buone pratiche e strumenti di early warning per favorire l’emersione tempestiva di comportamenti lesivi e prevenire eventuali comportamenti strumentali. Questi strumenti possono includere:

  • Formazione continua: Sensibilizzazione dei tesserati e dello staff sui comportamenti lesivi e sulle modalità di segnalazione.
  • Monitoraggio attivo: Implementazione di sistemi di monitoraggio per rilevare precocemente segnali di disagio o comportamenti inappropriati.
  • Programmi di supporto: Offerta di supporto psicologico e consulenza per prevenire situazioni di conflitto o abuso.
  1. d) Sistema Affidabile e Sicuro di Segnalazione

Deve essere predisposto un sistema affidabile e sicuro per la segnalazione di comportamenti lesivi, che garantisca la riservatezza delle segnalazioni e la loro tempestiva ed efficace gestione. Questo sistema deve includere:

  • Canali di segnalazione: Diversi canali di comunicazione (telefono, email, piattaforme online) accessibili a tutti i tesserati.
  • Riservatezza: Protezione dell’identità dei segnalanti per evitare ritorsioni o stigmatizzazioni.
  • Procedure di gestione: Procedure chiare per la ricezione, l’analisi e la risoluzione delle segnalazioni.
  1. e) Misure per Prevenire la Vittimizzazione Secondaria

È fondamentale adottare misure che prevengano qualsiasi forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano, in buona fede, presentato una denuncia o una segnalazione, assistito un altro tesserato o intrapreso iniziative relative alle politiche di safeguarding. Tali misure includono:

  • Protezione e supporto: Assistenza legale e psicologica per i segnalanti.
  • Non discriminazione: Garanzia che i segnalanti non subiscano discriminazioni o ritorsioni.
  • Sensibilizzazione: Campagne di sensibilizzazione per promuovere la cultura della denuncia e del supporto reciproco.
  1. f) Sanzioni per Segnalazioni Infondate o in Mala Fede

Per evitare abusi del sistema di segnalazione, il MOG deve prevedere sanzioni appropriate per segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede. Queste sanzioni devono essere proporzionate e mirate a dissuadere comportamenti opportunistici, senza scoraggiare le segnalazioni genuine.

Principio di Proporzionalità

In ogni caso, i provvedimenti adottati in risposta a comportamenti lesivi devono rispettare il principio di proporzionalità. Questo significa che le misure disciplinari devono tenere in considerazione:

  • La natura e la gravità delle violazioni: Distinguere tra violazioni minori e gravi.
  • Il numero di violazioni: Considerare la recidività o la frequenza dei comportamenti lesivi.
  • Circostanze rilevanti: Valutare fattori come la minore età, le condizioni o menomazioni psico-fisiche della vittima.

Le procedure e le sanzioni devono inoltre essere in linea con l’ordinamento dell’Ente di affiliazione, assicurando coerenza e uniformità nell’applicazione delle misure disciplinari.

Attraverso l’adozione di queste misure, il MOG mira a creare un ambiente sportivo sicuro, rispettoso e inclusivo, dove ogni tesserato può praticare sport senza timori di abusi, violenze o discriminazioni.

5.0 Obblighi Informativi e Altre Misure

Il Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) deve stabilire adeguate misure per la diffusione e la pubblicizzazione delle politiche di safeguarding e la trasmissione delle informazioni, nel rispetto degli obblighi di riservatezza. Queste misure sono essenziali per garantire che tutti i tesserati e le persone coinvolte siano consapevoli delle politiche adottate per prevenire e contrastare abusi, violenze e discriminazioni. Di seguito vengono delineati gli obblighi informativi e le altre misure che devono essere previste nel MOG:

  1. a) Affissione e Pubblicazione del MOG

Il MOG deve prevedere l’obbligo di affissione immediata presso la sede dell’Affiliata e la pubblicazione sulla rispettiva homepage. Questa misura include:

  • Affissione presso la sede: Il MOG deve essere affisso in un luogo visibile presso la sede dell’Affiliata, insieme al nominativo e ai contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.
  • Pubblicazione online: Il MOG e le informazioni relative al Responsabile devono essere pubblicate in modo chiaro e accessibile sulla homepage del sito web dell’Affiliata.
  1. b) Pubblicazione della Notizia dell’Adozione del MOG

Deve essere previsto l’obbligo di pubblicare immediatamente la notizia dell’adozione del MOG e dei relativi aggiornamenti sia presso la sede dell’Affiliata sia sulla rispettiva homepage. Questa misura garantisce che tutti i tesserati e le persone interessate siano informate tempestivamente.

  1. c) Comunicazione dell’Adozione del MOG

È obbligatorio comunicare immediatamente l’adozione del MOG e i relativi aggiornamenti al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e al Responsabile federale delle politiche di safeguarding. Questo include:

  • Notifica formale: Inviare una comunicazione ufficiale ai Responsabili designati, assicurando che siano sempre aggiornati sulle politiche e le procedure vigenti.
  1. d) Informativa al Momento del Tesseramento

Al momento del tesseramento, è necessario informare il tesserato, o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, dell’adozione del MOG e dei contatti del Responsabile. Questa informativa deve essere chiara e comprensibile, fornendo tutte le informazioni necessarie per garantire la consapevolezza delle politiche di safeguarding.

  1. e) Comunicazione di Informazioni Rilevanti

È previsto l’obbligo di comunicare immediatamente ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, al Responsabile federale delle politiche di safeguarding e all’Ufficio della Procura federale ove competente. Questa misura garantisce una gestione coordinata e tempestiva delle segnalazioni e delle informazioni critiche.

  1. f) Diffusione Periodica delle Procedure di Segnalazione

Il MOG deve prevedere adeguate misure per la diffusione e pubblicizzazione periodica presso i tesserati delle procedure per la segnalazione di eventuali comportamenti lesivi. Queste misure possono includere:

  • Campagne informative: Organizzazione di campagne di sensibilizzazione periodiche per ricordare ai tesserati come e dove segnalare comportamenti lesivi.
  • Materiale informativo: Distribuzione di volantini, poster e altre forme di comunicazione che dettagliano le procedure di segnalazione.
  1. g) Accesso a Materiali Informativi

Il MOG deve garantire l’accesso a materiali informativi finalizzati alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione. Questi materiali devono essere facilmente accessibili e comprensibili, coprendo temi quali i diritti, gli obblighi e le tutele dei tesserati.

  1. h) Sensibilizzazione sui Disturbi Alimentari

È essenziale prevedere misure per la diffusione e l’accesso a materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi. Questi materiali devono fornire informazioni utili per riconoscere i sintomi e adottare comportamenti salutari.

  1. i) Informativa in Occasioni di Manifestazioni Sportive

Deve essere fornita un’adeguata informativa ai tesserati, ai genitori o ai tutori degli atleti riguardo alle specifiche misure adottate per la prevenzione e il contrasto di abusi, violenze e discriminazioni in occasione di manifestazioni sportive. Questo garantisce che tutte le parti interessate siano consapevoli delle misure di sicurezza adottate.

  1. j) Pubblicizzazione delle Politiche di Safeguarding

Infine, il MOG deve prevedere adeguate misure per la diffusione e pubblicizzazione presso i tesserati di ogni altra politica di safeguarding adottata dall’Ente di affiliazione e dall’Affiliata. Queste politiche devono essere comunicate chiaramente per garantire che tutti i tesserati siano informati e comprendano le misure adottate per la loro protezione.

6.0 Obblighi Ulteriori

Oltre a quanto previsto dagli articoli precedenti, il Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) deve includere strumenti adeguati per garantire la tutela dei diritti fondamentali e l’attuazione delle finalità descritte, nonché per creare un ambiente sportivo sano, sicuro e inclusivo per tutti i tesserati. Questi strumenti devono essere progettati per affrontare specificamente le esigenze dell’Affiliata e delle persone tesserate, prestando particolare attenzione alle necessità dei minori. Di seguito vengono elencati gli obblighi ulteriori che devono essere previsti nel MOG:

  1. a) Tutela dei Diritti Fondamentali

Il MOG deve stabilire strumenti per garantire la tutela dei diritti fondamentali di cui al punto 1.2., primo capoverso, e per l’attuazione delle finalità di cui al punto 2.3. Questi strumenti includono:

  • Politiche e procedure: Definizione di politiche chiare e procedure operative che proteggano i diritti fondamentali dei tesserati.
  • Formazione e sensibilizzazione: Programmi di formazione per tutti i membri dell’Affiliata sulla tutela dei diritti fondamentali e sulle modalità di segnalazione e gestione delle violazioni.
  1. b) Creazione di un Ambiente Sano, Sicuro e Inclusivo

Il MOG deve prevedere misure per creare un ambiente sportivo che sia sano, sicuro e inclusivo per tutti i tesserati. Queste misure possono includere:

  • Strutture adeguate: Garantire che le strutture sportive siano sicure e ben mantenute.
  • Iniziative di inclusione: Promuovere l’inclusione attraverso iniziative specifiche per coinvolgere tutte le categorie di tesserati, indipendentemente dal genere, dall’etnia, dalla religione o da altre caratteristiche personali.
  1. c) Rimozione degli Ostacoli

Il MOG deve includere strumenti per rimuovere gli ostacoli che impediscono l’espressione delle potenzialità degli atleti o la realizzazione di un ambiente sportivo sano, sicuro e inclusivo. Questi strumenti possono includere:

  • Supporto psicologico e fisico: Fornire supporto psicologico e fisico agli atleti per affrontare eventuali ostacoli.
  • Adattamenti infrastrutturali: Apportare modifiche infrastrutturali per garantire l’accessibilità e la sicurezza di tutti gli atleti.
  1. d) Prevenzione dei Rischi di Abuso, Violenza e Discriminazione

Il MOG deve stabilire misure concrete per la prevenzione dei rischi di abuso, violenza e discriminazione, tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell’Affiliata e delle persone tesserate, in particolare se minori. Queste misure includono:

  • Valutazione dei rischi: Eseguire regolari valutazioni dei rischi per identificare potenziali minacce e sviluppare strategie di mitigazione.
  • Formazione specifica: Offrire formazione specifica sui temi dell’abuso, della violenza e della discriminazione per tutti i tesserati e lo staff.
  1. e) Rappresentanza Paritaria di Genere

Il MOG deve prevedere strumenti per garantire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile e delle specificità di ogni disciplina sportiva. Questi strumenti includono:

  • Quota di genere: Implementare quote di genere per garantire una rappresentanza equilibrata nei comitati e nei ruoli di leadership.
  • Iniziative di sensibilizzazione: Promuovere iniziative di sensibilizzazione sulle questioni di genere per favorire una cultura di parità.
  1. f) Osservanza delle Disposizioni Legislative e Regolamentari

Il MOG deve prevedere ogni altra iniziativa, misura o procedura necessaria per l’osservanza delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021 e al d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021, delle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e dall’Ente di affiliazione in materia, nonché, più in generale, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione. Queste misure possono includere:

  • Conformità normativa: Garantire che tutte le politiche e le procedure siano conformi alle normative vigenti.
  • Monitoraggio e revisione: Eseguire monitoraggi regolari e revisioni periodiche del MOG per assicurare la sua efficacia e conformità continua.

7.0 Adozione dei Codici di Condotta

Le previsioni contenute nelle presenti Linee Guida si applicano anche ai codici di condotta, mirati alla tutela dei minori e alla prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra forma di discriminazione. Il Codice di Condotta è un documento essenziale che stabilisce gli obblighi, i divieti, gli standard di comportamento e le buone pratiche da adottare all’interno dell’Affiliata per garantire un ambiente sportivo sicuro e rispettoso.

7.1 Contenuto Minimo dei Codici di Condotta

Il Codice di Condotta deve includere i seguenti elementi essenziali:

  1. Principi Fondamentali

Il Codice di Condotta deve stabilire obblighi, divieti, standard di condotta e buone pratiche finalizzate a:

  • Rispetto dei Principi di Lealtà, Probità e Correttezza: Promuovere comportamenti etici e responsabili tra tutti i tesserati.
  • Educazione e Formazione: Favorire l’educazione continua e la formazione per uno sviluppo sportivo sano.
  • Consapevolezza dei Diritti e Doveri: Garantire che tutti i tesserati siano pienamente consapevoli dei loro diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.
  • Creazione di un Ambiente Sicuro e Inclusivo: Assicurare che l’ambiente sportivo sia sano, sicuro e inclusivo, rispettando la dignità, l’uguaglianza, l’equità e i diritti di tutti i tesserati, in particolare dei minori.
  • Valorizzazione delle Diversità: Promuovere e valorizzare le diversità all’interno dell’Affiliata.
  • Sviluppo della Persona-Atleta: Favorire il pieno sviluppo della persona-atleta, con particolare attenzione ai minori.
  • Promozione del Benessere dell’Atleta: Incoraggiare dirigenti e tecnici a promuovere il benessere fisico e mentale degli atleti.
  • Partecipazione Attiva: Garantire che tutti i tesserati possano partecipare alle attività sportive in base alle loro aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità.
  • Prevenzione e Contrasto di Abusi, Violenza e Discriminazione: Implementare misure per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
  1. Disposizioni Specifiche

Il Codice di Condotta deve includere disposizioni specifiche per:

  • Rimozione degli Ostacoli: Eliminare gli ostacoli che impediscono la promozione del benessere e dello sviluppo psico-fisico degli atleti, in particolare dei minori.
  • Inclusione Universale: Garantire la partecipazione degli atleti alle attività sportive, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, fisica, intellettiva o relazionale.
  1. Prevenzione e Contrasto degli Abusi

Per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione, il Codice di Condotta deve stabilire:

  • Tipologie di Violazioni e Sanzioni Disciplinari: Definire le fattispecie di abuso, violenza e discriminazione, e prevedere tutele e sanzioni disciplinari endoassociative applicabili in caso di violazione, comprese le sospensioni cautelari dalle attività sportive.
  • Procedure di Selezione degli Operatori Sportivi: Stabilire procedure di selezione per garantire che i candidati siano idonei a lavorare con giovani tesserati e in contatto diretto con i minori.
  • Verifiche Precedenti e Periodiche: Effettuare verifiche minime e periodiche a carico delle Affiliate per assicurare l’idoneità degli operatori sportivi, conservando la documentazione in conformità con la normativa vigente.
  • Obblighi Informativi e Formativi: Diffondere disposizioni e protocolli relativi alla protezione dei minori, organizzando corsi di formazione e aggiornamento annuali per tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive con tesserati minori.
  • Gestione dei Conflitti di Interesse e Incompatibilità: Prevedere disposizioni per evitare il cumulo delle funzioni in capo a un unico soggetto e gestire eventuali conflitti di interesse.
  • Riservatezza delle Informazioni: Assicurare la riservatezza della documentazione e delle informazioni relative alle segnalazioni o denunce di violazione del Codice di Condotta.

8.0 Doveri ed Obblighi dei Tesserati

Il Codice di Condotta deve stabilire chiaramente i doveri e gli obblighi a carico di tutti i tesserati, assicurando che ogni individuo all’interno dell’Affiliata operi secondo principi etici e comportamentali che favoriscano un ambiente sportivo rispettoso, sicuro e inclusivo. Di seguito sono delineati i principali doveri e obblighi che devono essere inclusi nel Codice di Condotta:

  1. a) Comportamento Etico

Tutti i tesserati devono comportarsi con lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo, mantenendo una condotta rispettosa nei confronti degli altri tesserati. Questo include:

  • Integrità: Agire con onestà e integrità in tutte le situazioni.
  • Rispetto: Trattare tutti i membri dell’Affiliata con rispetto e dignità.
  1. b) Uso del Linguaggio

I tesserati devono astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo. Questo include:

  • Comunicazione appropriata: Evitare parole, gesti o comportamenti che possano risultare offensivi o inappropriati.
  • Sensibilità culturale: Rispettare le differenze culturali e personali nella comunicazione.
  1. c) Sicurezza e Salute

I tesserati sono obbligati a garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo. Questo include:

  • Prevenzione degli incidenti: Seguire le norme di sicurezza per prevenire incidenti e lesioni.
  • Promozione della salute: Adottare pratiche che promuovano la salute fisica e mentale.
  1. d) Educazione e Formazione

I tesserati devono impegnarsi nell’educazione e nella formazione per promuovere una pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati nei loro percorsi educativi e formativi. Questo include:

  • Mentorship: Offrire supporto e guida ai nuovi membri e ai giovani atleti.
  • Partecipazione ai programmi formativi: Partecipare attivamente a corsi di formazione e aggiornamento.
  1. e) Equilibrio tra Vita Personale e Sportiva

I tesserati devono impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra la vita personale e l’attività sportiva, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dello sport. Questo include:

  • Benessere olistico: Riconoscere l’importanza dell’equilibrio tra sport, lavoro, studio e tempo libero.
  • Attività sociali: Partecipare e promuovere attività sociali e di team building.
  1. f) Relazioni con Genitori e Tutori

I tesserati devono instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, ovvero loro delegati. Questo include:

  • Comunicazione trasparente: Mantenere una comunicazione aperta e trasparente con i genitori e i tutori.
  • Collaborazione: Lavorare insieme ai genitori e ai tutori per il benessere degli atleti.
  1. g) Prevenzione dei Conflitti

I tesserati devono prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi utilizzando una comunicazione sana, efficace e costruttiva. Questo include:

  • Mediazione: Essere disposti a mediare e risolvere conflitti in modo pacifico.
  • Ascolto attivo: Praticare l’ascolto attivo e mostrare empatia verso gli altri.
  1. h) Affrontare Comportamenti Inappropriati

I tesserati devono affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi. Questo include:

  • Intervento tempestivo: Intervenire rapidamente per fermare comportamenti inappropriati.
  • Supporto alle vittime: Offrire supporto alle vittime di comportamenti inappropriati.
  1. i) Collaborazione nella Prevenzione degli Abusi

I tesserati devono collaborare nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni, sia a livello individuale che collettivo. Questo include:

  • Vigilanza attiva: Essere vigili e attenti a comportamenti sospetti o inappropriati.
  • Sostegno reciproco: Sostenere i compagni di squadra e segnalare comportamenti inappropriati.
  1. j) Segnalazione di Situazioni Precarie

I tesserati devono segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano sé stessi o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. Questo include:

  • Prontezza nella segnalazione: Segnalare immediatamente situazioni di rischio.
  • Riservatezza: Mantenere la riservatezza delle segnalazioni e proteggere l’identità dei segnalanti.

9.0 Doveri ed Obblighi di Dirigenti Sportivi e Tecnici

Il Codice di Condotta deve stabilire chiaramente i doveri e gli obblighi dei dirigenti sportivi e dei tecnici, assicurando che essi mantengano un comportamento etico e responsabile che promuova un ambiente sportivo sicuro e rispettoso per tutti i tesserati, con particolare attenzione ai minori. Di seguito sono delineati i principali doveri e obblighi che devono essere inclusi nel Codice di Condotta:

  1. a) Prevenzione e Contrasto degli Abusi

I dirigenti sportivi e i tecnici devono agire attivamente per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione. Questo include:

  • Vigilanza: Essere vigili e attenti a segni di abuso, violenza o discriminazione.
  • Intervento: Intervenire prontamente per fermare comportamenti inappropriati.
  1. b) Uso Improprio della Posizione

Essi devono astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori. Questo include:

  • Integrità professionale: Mantenere un comportamento professionale e responsabile in tutte le interazioni.
  1. c) Formazione e Crescita Armonica

Devono contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori. Questo include:

  • Supporto educativo: Offrire supporto educativo e formativo continuo.
  • Sviluppo personale: Promuovere il benessere fisico e mentale degli atleti.
  1. d) Contatto Fisico

I dirigenti sportivi e i tecnici devono evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolare se minori. Questo include:

  • Rispetto della privacy: Rispettare la privacy e i confini personali degli atleti.
  1. e) Rapporti tra Tesserati

Essi devono promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore. Questo include:

  • Ambiente collaborativo: Favorire un ambiente di squadra positivo e collaborativo.
  1. f) Intimità con i Minori

Devono astenersi dal creare situazioni di intimità con i tesserati minori. Questo include:

  • Confini appropriati: Mantenere confini professionali appropriati in tutte le interazioni.
  1. g) Soluzioni Logistiche per le Trasferte

In occasione delle trasferte, devono porre in essere soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, ovvero loro delegati. Questo include:

  • Pianificazione sicura: Pianificare trasferte e sistemazioni che garantiscano la sicurezza e il benessere degli atleti.
  1. h) Obiettivi Educativi e Formativi

Devono comunicare e condividere con i tesserati minori gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati. Questo include:

  • Trasparenza: Essere chiari e trasparenti sugli obiettivi e i metodi educativi.
  1. i) Comunicazioni e Contatti Intimi

Devono astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con i tesserati minori, anche mediante social network. Questo include:

  • Comunicazione appropriata: Utilizzare canali di comunicazione ufficiali e professionali.
  1. j) Interruzione dei Contatti Inappropriati

Devono interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile di cui al punto 3 delle presenti Linee Guida. Questo include:

  • Risposta tempestiva: Intervenire immediatamente in caso di comportamenti inappropriati.
  1. k) Competenza Professionale in Regimi Alimentari

Devono impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo. Questo include:

  • Competenza nutrizionale: Collaborare con esperti in nutrizione per pianificare regimi alimentari sicuri e salutari.
  1. l) Segnalazione dei Disturbi Alimentari

Devono segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati. Questo include:

  • Monitoraggio della salute: Essere attenti e segnalare tempestivamente eventuali problemi di salute.
  1. m) Dichiarazione di Incompatibilità e Conflitti di Interesse

Devono dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse. Questo include:

  • Trasparenza: Dichiarare apertamente eventuali conflitti di interesse.
  1. n) Sostegno ai Valori dello Sport

Devono sostenere i valori dello sport, educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati. Questo include:

  • Fair play: Promuovere il fair play e l’integrità sportiva.
  1. o) Aggiornamento Continuo

Devono conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo. Questo include:

  • Formazione continua: Partecipare regolarmente a programmi di formazione e aggiornamento.
  1. p) Uso di Immagini e Video

Devono astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati. Questo include:

  • Riservatezza: Rispettare la privacy dei tesserati minori e ottenere le necessarie autorizzazioni per l’uso di immagini e video.
  1. q) Segnalazione di Situazioni Precarie

Devono segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. Questo include:

  • Prontezza nella segnalazione: Segnalare immediatamente situazioni di rischio.

10.0 Diritti, Doveri e Obblighi degli Atleti

Il Codice di Condotta deve stabilire chiaramente i diritti, i doveri e gli obblighi degli atleti, promuovendo un ambiente sportivo rispettoso, sicuro e inclusivo. Di seguito sono delineati i principali diritti, doveri e obblighi che devono essere inclusi nel Codice di Condotta per gli atleti:

  1. a) Principio di Solidarietà

Gli atleti devono rispettare il principio di solidarietà tra compagni, favorendo assistenza e sostegno reciproco. Questo include:

  • Mutuo supporto: Offrire aiuto e supporto agli altri atleti in caso di necessità.
  • Spirito di squadra: Promuovere un ambiente di collaborazione e coesione tra i compagni.
  1. b) Comunicazione delle Aspirazioni

Gli atleti devono comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici, valutando in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura. Questo include:

  • Dialogo aperto: Partecipare attivamente alle discussioni sugli obiettivi e sui percorsi formativi.
  • Coinvolgimento familiare: Condividere con i genitori o tutori le proprie aspirazioni e le proposte ricevute.
  1. c) Comunicazione di Ansie e Disagi

Gli atleti devono comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé stessi o altri. Questo include:

  • Trasparenza: Essere aperti riguardo a eventuali problemi emotivi o fisici.
  • Segnalazione tempestiva: Informare immediatamente i dirigenti o tecnici di qualsiasi disagio.
  1. d) Prevenzione di Situazioni Disfunzionali

Gli atleti devono prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti. Questo include:

  • Vigilanza: Essere attenti e consapevoli delle dinamiche di gruppo.
  • Intervento proattivo: Agire per prevenire situazioni disfunzionali.
  1. e) Rispetto della Dignità e del Benessere

Gli atleti devono rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive. Questo include:

  • Comportamento rispettoso: Trattare tutti con rispetto e considerazione.
  • Promozione del benessere: Adottare pratiche che favoriscano la salute e il benessere di tutti.
  1. f) Rispetto della Funzione Educativa

Gli atleti devono rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici. Questo include:

  • Obbedienza rispettosa: Seguire le indicazioni dei dirigenti e dei tecnici con rispetto.
  • Collaborazione: Collaborare attivamente con i dirigenti e i tecnici nei percorsi educativi.
  1. g) Rapporti Improntati al Rispetto

Gli atleti devono mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive. Questo include:

  • Relazioni positive: Costruire e mantenere relazioni positive e rispettose con tutti i membri dell’ambiente sportivo.
  1. h) Segnalazione di Infortuni

Gli atleti devono riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero ai loro delegati. Questo include:

  • Comunicazione tempestiva: Informare immediatamente i genitori, tutori o delegati di eventuali infortuni.
  1. i) Evitare Contatti Intimi

Gli atleti devono evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni. Questo include:

  • Rispetto dei confini: Mantenere confini appropriati con i dirigenti e i tecnici.
  • Segnalazione di comportamenti inappropriati: Informare le autorità competenti di qualsiasi comportamento inappropriato.
  1. j) Divieto di Diffusione di Materiale Privato

Gli atleti devono astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile di cui al punto 3 delle presenti Linee Guida. Questo include:

  • Protezione della privacy: Rispettare la privacy degli altri e non condividere materiale senza autorizzazione.
  1. k) Segnalazione di Situazioni Precarie

Gli atleti devono segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio. Questo include:

  • Responsabilità nella segnalazione: Prendere l’iniziativa di segnalare situazioni rischiose.
  • Proattività nella protezione: Essere attivi nel proteggere sé stessi e gli altri.

11.0 Certificato del Casellario Giudiziale per i Lavoratori a Contatto con i Minori

L’art. 25 bis del D.P.R. n. 313/2002, inserito dall’art. 2 del D.Lgs. n. 39/2014, prevede un obbligo fondamentale per la tutela dei minori: i datori di lavoro che intendono impiegare persone in attività professionali o volontarie che comportino contatti diretti e regolari con minori devono richiedere il certificato del casellario giudiziale. Questo adempimento è cruciale per verificare l’esistenza di condanne per reati gravi, come elencato negli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale, o l’irrogazione di sanzioni interdittive che impediscano di lavorare a contatto con minori.

Obblighi del Datore di Lavoro

Il datore di lavoro deve:

  • Richiedere il certificato del casellario giudiziale: Questo deve essere fatto prima di assumere una persona in una posizione che comporta contatti diretti e regolari con minori. Il certificato verifica l’assenza di condanne per reati specifici o sanzioni interdittive.
  • Verificare il casellario giudiziale regolarmente: Effettuare controlli periodici per assicurarsi che i dipendenti continuino a essere idonei a lavorare con minori.

Procedure per Ottenere il Certificato

  • Dove richiedere il certificato: Il certificato penale può essere ottenuto presso qualunque ufficio del casellario della Procura della Repubblica, indipendentemente dal luogo di nascita o di residenza della persona.
  • Documentazione necessaria: Presentare la richiesta del certificato con i documenti di identificazione appropriati.
  • Tempistica: Richiedere il certificato con sufficiente anticipo rispetto all’inizio del rapporto di lavoro o volontariato.

Sanzioni per Inadempienza

  • Sanzione pecuniaria: Il datore di lavoro che non adempie a questo obbligo è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 10.000 a 15.000 euro.
  • Impatto sull’organizzazione: Oltre alle sanzioni pecuniarie, la mancata richiesta del certificato può comportare gravi conseguenze legali e reputazionali per l’organizzazione.

Implicazioni per le Associazioni e Società Sportive

Le Associazioni e le Società Sportive devono adottare procedure rigorose per garantire che tutti i lavoratori, inclusi i volontari, che operano a contatto diretto e regolare con minori siano sottoposti a questo controllo. Le procedure devono includere:

  • Linee guida interne: Stabilire linee guida chiare su come e quando richiedere il certificato del casellario giudiziale.
  • Formazione e sensibilizzazione: Educare i dirigenti e i responsabili delle risorse umane sull’importanza di questo obbligo e sulle procedure da seguire.
  • Monitoraggio e verifica: Implementare sistemi di monitoraggio per assicurare che tutti i nuovi assunti e i volontari siano in regola con le verifiche del casellario giudiziale prima di iniziare il loro ruolo.

Nota:

Il “Responsabile della sicurezza dei minori” coincide con quella del “Responsabile contro abusi, volenze e discriminazioni” descritta nella delibera Coni n. 255 del 25/7/2023
Il Coni evidenzia l’importanza di estendere in questo modo tale funzione a protezione di ogni tesserato e non solo nei confronti dei tesserati minorenni.