Linee Guida per la Tutela dei Minori e la Prevenzione delle Molestie nello Sport: Un Nuovo Obbligo per le Società Sportive

Entro il 31 agosto 2023, gli Organismi Sportivi affiliati al CONI hanno dovuto redigere e pubblicare delle Linee Guida specifiche per la tutela dei minori e la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra forma di discriminazione, come stabilito dall’art. 16 del decreto legislativo n. 39/2021.

Queste Linee Guida non sono solo un documento formale, ma una vera e propria guida operativa per i club sportivi, che devono ora sviluppare Modelli Organizzativi e di Controllo per le loro attività e i codici di condotta. È evidente un parallelismo con il Modello di organizzazione e gestione disciplinato dal d.lgs. n. 231/2001, il quale limita la responsabilità amministrativa dell’ente nel caso di reati commessi da dirigenti o dipendenti.

L’introduzione di questo obbligo per le associazioni e società sportive di adottare un Modello di organizzazione e controllo, secondo l’art. 16 del d.lgs. n. 39/2021, sembra pensata per offrire a queste organizzazioni una sorta di scudo contro la responsabilità per atti di abuso, violenza e discriminazione compiuti da loro dipendenti o collaboratori.

I Passi da Seguire per le Società Sportive

Per redigere in modo efficace questi Modelli sportivi, le società sportive devono seguire alcune fasi fondamentali:

  1. Analisi del contesto: Una valutazione approfondita del contesto attuale all’interno della società o associazione sportiva.
  2. Valutazione dei rischi: Un’analisi concreta del rischio di abusi, violenze e discriminazioni.
  3. Redazione del Modello sportivo: Sviluppo di un modello dettagliato per prevenire tali rischi.

C’è anche un parallelo significativo tra la responsabilità oggettiva delle società sportive per i comportamenti dei tesserati e la responsabilità amministrativa degli enti per reato.

La Nuova Figura del Responsabile per il Safeguarding

Un aspetto innovativo e cruciale di questa normativa è l’obbligo per le società sportive di designare un Responsabile per la tutela (safeguarding). Questa figura, prevista dall’art. 33 del d.lgs. 36/21, deve essere istituita entro il 1° luglio 2024 e avrà un ruolo fondamentale nella prevenzione e gestione di abusi e discriminazioni.

Per garantire un’applicazione efficace, il CONI ha istituito un Osservatorio permanente per le politiche di safeguarding, incaricato di emanare e verificare l’osservanza delle Linee Guida.

Compiti e Responsabilità del Responsabile Safeguarding

Il Responsabile safeguarding ha numerosi compiti, tra cui:

  • Vigilare sull’adozione e aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta da parte delle società affiliate.
  • Prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
  • Segnalare condotte rilevanti alle autorità competenti.
  • Effettuare ispezioni e audizioni per garantire il rispetto delle norme di safeguarding.
  • Relazionare periodicamente l’Osservatorio permanente sulle politiche di safeguarding.

L’Importanza di un Sistema di Segnalazione Efficace

Uno degli aspetti cruciali per l’efficacia delle misure introdotte è il sistema di segnalazione. Tutti i tesserati (atleti, tecnici, dirigenti) sono obbligati a segnalare senza indugio situazioni di pregiudizio, timore o disagio al Responsabile safeguarding. La mancata segnalazione può portare a responsabilità disciplinari.

Le società sportive devono rendere accessibile a tutti i tesserati il Modello di organizzazione e controllo e i contatti del Responsabile safeguarding, pubblicandoli in luoghi visibili come bacheche o siti internet.

Un Caso Concreto

Immaginiamo un caso concreto: un minore in evidente sovrappeso, determinato da indici oggettivi per l’obesità infantile, viene costantemente deriso dai compagni di squadra. L’istruttore fa notare ai genitori che questa condizione fisica compromette le prestazioni sportive del bambino e rappresenta un rischio per la salute. Sentendosi discriminati, i genitori segnalano il caso al Responsabile safeguarding.

Cosa deve fare il Responsabile in questa situazione?

  1. Convocare i genitori e gli istruttori: È fondamentale avviare un dialogo per comprendere appieno la situazione.
  2. Assicurarsi che le indicazioni siano di natura tecnica e salutistica: Verificare che i commenti dell’istruttore siano stati fatti con l’intento di migliorare la salute e le prestazioni del bambino, e non come atti di discriminazione.
  3. Indagare su possibili cause mediche: Cercare di capire se l’obesità del minore sia dovuta a problemi medici o a pratiche alimentari scorrette.
  4. Suggerire il supporto di uno specialista: Proporre ai genitori di consultare un nutrizionista o un medico specializzato per affrontare il problema del peso in modo adeguato.

Possibili Risultati

  1. I genitori apprezzano e si muovono in funzione della salute del bambino: Grazie alle azioni del Responsabile, i genitori comprendono l’importanza di intervenire per la salute del bambino e collaborano per migliorare la situazione. Questo porta a un miglioramento sia delle condizioni fisiche del bambino che dell’ambiente sportivo.

  2. I genitori non apprezzano, cambiano squadra e criticano il direttivo: Nonostante l’impegno del Responsabile safeguarding, i genitori decidono di cambiare squadra e parlano negativamente del direttivo e dei collaboratori. In questo caso, il Responsabile ha comunque assolto il suo compito, avendo seguito le procedure corrette per affrontare la situazione.

Questo esempio concreto dimostra quanto sia importante il ruolo del Responsabile safeguarding nel gestire situazioni delicate, garantendo un ambiente sportivo sicuro e inclusivo. Anche quando le decisioni non sono ben accolte da tutti, l’importante è che le azioni intraprese siano in linea con le Linee Guida e mirate al benessere dei minori.

Considerazioni Finali

La nomina del Responsabile safeguarding non è un compito da prendere alla leggera. Questo ruolo richiede competenza, autonomia e indipendenza, e la scelta del responsabile deve essere fatta con molta attenzione per evitare future responsabilità legali. Inoltre, il trattamento dei dati personali legati alle segnalazioni deve essere gestito nel rispetto del GDPR.

In definitiva, la nomina del Responsabile safeguarding rappresenta un importante passo avanti per garantire un ambiente sportivo sicuro e rispettoso, ma implica anche un notevole impegno organizzativo per le società sportive.